Ultima modifica: 30 Gennaio 2019
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SEMPLIFICAZIONI E QUOTA CENTO

Come è noto il Presidente della Repubblica ha firmato il Decreto sul reddito di cittadinanza e pensioni mentre è ancora in discussione in senato il testo del decreto sulle semplificazioni.

Alcune novità di rilievo sono emerse rispetto a quanto circolato in questi giorni, soprattutto per la scuola.

Dopo i rilievi del Quirinale, infatti, il decreto semplificazioni, in Senato, si svuota, e saltano molte norme su scuola e università. Viene eliminata, quindi, dal provvedimento la ferma prolungata di cinque anni per tutti i professori neo assunti, escono le norme sul concorso breve per dirigenti scolastici e viene dichiarato inammissibile anche l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento che, secondo il testo dell’emendamento, si dovevano aggiornare insieme a quelle di I fascia d’istituto, nel 2020.

La scuola si candida a essere il primo banco di prova per l’impatto di “quota 100” sugli statali.

Alla vigilia della riapertura dei termini di pensionamento che dovrà consentire ai docenti e agli assistenti tecnico-amministrativi di presentare domanda entro il 28 febbraio per uscire con 62 anni di età e 38 di contributi, il rischio di trovarsi dinanzi a una fuga di massa dalle aule appare reale.

A disciplinare termini e modalità della riapertura dei pensionamenti nella scuola sarà una circolare congiunta del ministero dell’Istruzione e dell’Inps. L’istituto nazionale di previdenza ha già preallertato le strutture territoriali in vista della mole di pratiche che si troveranno con tutta probabilità a gestire sin dalle prossime settimane.

La circolare Miur-Inps dovrà soprattutto illustrare la procedura da seguire: è molto probabile che il carico di lavoro supplementare gravi quasi per intero sulle segreterie scolastiche (con l’organico già ridotto ai minimi termini), che saranno infatti chiamate, in particolare, a verificare il possesso dei requisiti, gli eventuali servizi dichiarati, e a procedere alla ricostruzione di carriera (per i periodi in cattedra da “supplente”).

Il tema è seguito con molta attenzione da parte dei sindacati e dello Snals soprattutto per l’eventualità di iniziare il nuovo anno scolastico con un esercito di precari.




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