Ultima modifica: 28 Febbraio 2025
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RINNOVO CONTRATTO SCUOLA 2022-24, SERAFINI (SNALS): “CI VUOLE UNA SVOLTA, PRIORITARIO GARANTIRE IL POTERE D’ACQUISTO DEI SALARI EROSO DALL’INFLAZIONE” COMUNICATO STAMPA

Sono ufficialmente iniziate all’Aran le trattative per il rinnovo del CCNL 2022-24. Lo Snals

Confsal, attraverso le parole della segretaria generale Elvira Serafini, ha delineato le priorità

sindacali, definendo il precedente CCNL 2019-21 un semplice “contratto ponte” e chiedendo ora

un accordo che rappresenti “una reale svolta per le condizioni di vita e di lavoro di tutto il

personale”.

La questione salariale emerge come priorità assoluta: “Ciò che ci preme in maniera particolare

è garantire a tutti i lavoratori della scuola e della ricerca condizioni di vita dignitose dal punto di

vista economico e professionale”, sottolinea Serafini. Il sindacato evidenzia la sproporzione tra

l’aumento stipendiale previsto dalla legge di bilancio 2025 (appena il 6%) e l’inflazione reale

del triennio che ha raggiunto il 18%. Lo Snals chiede quindi “ulteriori risorse per coprire almeno

la perdita del potere d’acquisto dei salari”, allineando gli incrementi retributivi a quelli garantiti

ad altri comparti del pubblico impiego.

Le richieste specifiche per i diversi settori del comparto

Per il settore scuola, il sindacato avanza richieste precise: allineamento stipendiale dei docenti

dei diversi gradi di istruzione, remunerazione adeguata per le ore di formazione eccedenti,

estensione dei diritti al personale a tempo determinato, riduzione del periodo per il passaggio

tra scaglioni stipendiali, riduzione dell’orario di servizio frontale al raggiungimento dei 65 anni e

un’indennità per le sedi disagiate. Particolare attenzione viene posta alla materia disciplinare,

che “deve essere restituita alla contrattazione per ristabilire equità e terzietà”.

Per il personale ATA, lo Snals considera “imprescindibile” ottenere aumenti salariali che

coprano l’inflazione reale e riconoscano, attraverso il salario accessorio, la nuova classificazione

professionale e i nuovi compiti affidati. Il sindacato chiede inoltre un incremento degli organici e

una reale semplificazione degli adempimenti burocratici.

Nel settore Ricerca, l’obiettivo è garantire che la riforma degli ordinamenti non crei disparità

nelle progressioni di carriera di ricercatori e tecnologi, mentre per le Università si chiede di

riportare alla contrattazione integrativa tutte le risorse aggiuntive. Per l’Alta formazione

artistica e musicale, la priorità è l’eliminazione di ogni forma di precariato.

La sfida al Governo

Il nuovo contratto dovrà anche disciplinare le misure di welfare, come l’assicurazione sanitaria

e i buoni pasto, previste da specifici provvedimenti di legge. “Le risorse stanziate anche in

questo caso devono essere incrementate per rendere concreto l’esercizio dei diritti”, afferma il

sindacato.

Serafini conclude con un messaggio chiaro al Governo: “Su questi punti imposteremo le

prossime trattative e su questi punti misureremo la reale volontà del Governo e del Ministero di

investire nell’istruzione per la qualità dell’insegnamento e la crescita culturale dei nostri

studenti”.




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