SNALS

Abbiamo appreso che in alcune scuole della provincia, i dirigenti scolastici hanno proceduto all’assegnazione dei docenti alle classi senza seguire un iter rispettoso delle competenze spettanti agli organi collegiali a norma del D.Lgs.n297/1994 che testualmente recita che al personale direttivo spetta procedere “alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei singoli docenti, alla formulazione dell’orario, sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo o d’istituto e delle proposte del collegio dei docenti”.

Anzi, qualche solerte dirigente della provincia, ancor prima che si insediasse il nuovo collegio dei docenti per l’anno scolastico 2016/17, già nel mese di luglio/agosto, ha provveduto con atto imperituro all’assegnazione dei docenti spostando in qualche caso il docente titolare su posto di potenziamento.

La legge 107 però, non ha dato al dirigente il potere di spostare ad libitum dalle classi i docenti titolari, anche perché la stessa legge sottolinea che il docente già di ruolo prima dell’entrata in vigore della legge “conserva la titolarità della cattedra”. Pertanto, pur rientrando tra i poteri del dirigente assegnare i docenti alle classi, il provvedimento di assegnazione alle classi ( ogni docente deve pretenderlo individualmente in forma scritta ) deve essere debitamente motivato. L’imparzialità, la trasparenza, l’imparzialità, la parità di trattamento, nonché la correttezza e la buona fede devono essere le caratteristiche alle quali si deve uniformare l’operato del dirigente scolastico e che non possono essere eluse da atti unilaterali.

Nella fattispecie il dirigente deve effettuare l’assegnazione dei docenti all’organico dell’autonomia nel rispetto dei criteri stabiliti dal consiglio di istituto, tenendo conto delle proposte del collegio dei docenti che devono essere riportati nel provvedimento finale di assegnazione dei docenti alle classi.