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Una docente chiede di conoscere, tramite la sua organizzazione sindacale, non solo i criteri stabiliti dal Comitato di valutazione nell’attribuire il bonus premiale dell’anno scolastico precedente, ma anche i nominativi dei beneficiari e i relativi importi adducendo il principio della trasparenza. Il tribunale amministrativo del Veneto a cui si è rivolta ha negato l’accesso in quanto esso non può essere utilizzato per superare, in materia di interessi personali e del principio della riservatezza, i limiti imposti dalla legge 241/1990. Sentenza confermata dal parere del Garante sulla privacy che esclude che le informazioni possano riguardare i compensi riferiti ai singoli ma si possa consentire l’accesso ai dati sui compensi solo in forma aggregata.

Il Giudice del lavoro del tribunale di Bari ha respinto la richiesta di un sindacato che aveva ricorso contro un Dirigente scolastico reo di aver assegnato il bonus merito senza il confronto con le associazioni sindacali. Il Giudice ha motivato la sentenza precisando che l’art.1 commi 126-130 della legge 107/2015 porta una dettagliata disciplina relativa all’istituzione, ripartizione e distribuzione del fondo per la valorizzazione del merito dei docenti che ha natura di retribuzione accessoria che non contempla la contrattazione con le organizzazioni sindacali nel procedimento che conduce alla distribuzione delle somme provenienti dal fondo stesso.