Ultima modifica: 14 Febbraio 2023
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ALLARME RETRIBUZIONI DOCENTI ITALIANI. SERAFINI: ADEGUARE GLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI ITALIANI AI LIVELLI EUROPEI

Il Segretario generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini, è stato intervistato da TGcom 24
sulla questione delle basse retribuzioni del personale scolastico. E’ possibile rivedere l’intervista al link: https://youtu.be/CnevSMsS0eI , di cui si riporta di seguito il testo:

TG. Differenze enormi in Europa tra gli stipendi di alcuni paesi e quelli italiani che, ad esempio, sono pagati fino alla metà di quelli tedeschi.
Serafini. Un problema ultradecennale che lo Snals-Confsal ha sempre sottoposto ai vari Governi che si sono succeduti e al mondo politico è proprio quello delle basse retribuzioni del personale scolastico rispetto
 all’Europa.
Lo Snals-Confsal ha sempre sostenuto la necessità di un adeguamento dei salari dei docenti
italiani a quelli dei colleghi dell’Eurozona. Le tabelle OCSE 2022 ribadiscono l’inadeguatezza
delle loro retribuzioni rispetto ai livelli retributivi europei. C’è un divario enorme, infatti,
nonostante il lavoro svolto dai docenti di tutte le istituzioni educative e formative italiane,
scuola, università, ricerca, alta formazione artistica e musicale, venga apprezzato ovunque
e siano riconosciuti la grande capacità progettuale nonché gli ottimi risultati raggiunti.
Pertanto il nostro sindacato ritiene che un aumento stipendiale a tutto il personale che opera
in queste istituzioni sia giusto e doveroso, oltreché adeguato ad un lavoro eccellente che in
esse viene svolto.
TG. Differenze retributive con il resto d’Europa, ma anche tra le stesse scuole del territorio.
Ad esempio vediamo una disparità tra le scuole del Nord e quelle del Sud nella formazione
dei ragazzi.
Serafini. Va precisato che queste differenze non sono attribuibili ai docenti o a stili di
insegnamento, perché gli insegnanti, come anche i dirigenti e il personale ATA, lavorano su tutto il territorio nazionale dando il massimo di se stessi. Indubbiamente ci sono delle realtà
in cui manca il “supporto” alle istituzioni scolastiche: scarsa presenza di mense, palestre,
attività collaterali che dovrebbero ampliare e potenziare l’offerta formativa, per non parlare
di infrastrutture insufficienti. E’ questo che crea la differenza. Noi, come Snals-Confsal,
vogliamo rappresentare la voce di queste realtà perché la scuola deve essere uguale per
tutti e garantire a tutti pari opportunità. Chiediamo, quindi, soprattutto per alcune zone del
Mezzogiorno, una maggiore attenzione, un potenziamento di tutte quelle attività che
supportano la scuola nella sua azione educativa e formativa perché stimolano lo studio e la
motivazione e sono indispensabili, considerata la grande influenza che hanno sullo sviluppo
psicofisico e della personalità dei ragazzi.
Auspichiamo che questo Governo onori gli impegni presi, dando priorità all’istruzione con investimenti adeguati e realizzi il miglioramento delle condizioni di lavoro e stipendiali di
tutto il personale che lavora nelle nostre istituzioni educative e formative, leve della crescita
economica e sociale del Paese.




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